Gent.mo Centro,
leggo sempre i vostri articoli e apprezzo la vostra competenza ed i vostri suggerimenti riguardo ai vari aspetti della vita e delle sue problematiche. Negli ultimi anni ho vissuto esperienze traumatiche che hanno cambiato la mia percezione della vita e che mi hanno tolto la positività che mi caratterizzava. Nello specifico ho dovuto affrontare la fine di una relazione molto importante durata più di 20 anni che pensavo fosse quella definitiva, cosa che mi ha destabilizzato poiché mi sono ritrovata sola a dovermi riorganizzare la vita, aggrappandomi a poche certezze e precludendomi nuove esperienze di vita poiché incapace di fidarmi e aprirmi a nuove situazioni. Ho poi subito un grave lutto in famiglia: mi sono venute a mancare le mie radici e con esse anche la ricchezza affettiva che questa persona mi dava. Non riesco a colmare questo vuoto che è talmente grande da togliermi il fiato per il dolore, per l’assenza ormai definitiva. Ora mi sento sola ed allo sbando, incapace di abbandonarmi a nuove possibilità e sento come se la vita non avesse più nulla da offrirmi. Ho paura di essere nuovamente delusa e fatico a rialzarmi da questa situazione di negatività. Avrei bisogno di un consiglio su come uscire da questa empasse per trovare nuovi stimoli, voglia di vivere e di rimettermi in gioco, vorrei riuscire a pensare che la vita mi può ancora offrire nuove gioie e una ritrovata serenità.

Buongiorno a lei e grazie per l’interesse dimostrato. Trovare una risposta tout court alla sua richiesta rischierebbe solo di limitare il campo delle possibilità rispetto ai problemi che lei solleva e che andrebbero meglio approfonditi. Tenterò quindi di dare qualche spunto di riflessione che l’aiuti a riprendere in mano la barra del timone della sua vita. Intanto il fatto che lei si interroghi sulla possibilità di trovare un’alternativa al momento difficile che sta vivendo è sintomo già di un desiderio di cambiamento in positivo, di un sentire che la vita può essere anche qualcosa di diverso dal dolore o dalla sofferenza. Che sia difficoltoso intravedere questa possibilità perchè scoraggiata, delusa e affaticata è comprensibile quando viene ad interrompersi una lunga relazione affettiva importante nella quale si erano riposte molte speranze, aspettative, progetti. Se a questo “lutto” si aggiunge anche un ulteriore lutto famigliare il vuoto è inevitabile che si percepisca insieme al dolore per la perdita. E’ il percorso inevitabile della vita, difficile da accettare, che è fatto di momenti, situazioni impreviste, di salti inaspettati sia positivi che negativi di fronte ai quali prima ancora di rispondere è richiesta appunto una accettazione che le cose possano essere diverse da quelle che avevamo previsto e preventivato. Senza questo atteggiamento sapiente di apertura e di accettazione si rischia di vivere delusi e coltivare sentimenti di rancore, di frustrazione, di rimpianto per ciò che è stato e non è più o non sarà più. Accettazione, però, non è sinonimo, come spesso viene erroneamente inteso, di rassegnazione, ma acquista il significato di una consapevole accoglienza di ciò che la vita in quel preciso momento sta offrendo, nel bene e nel male. In alcuni casi e in particolari circostanze, come nel suo caso, è richiesto un tempo congruo di attraversamento del dolore e della sofferenza quali passaggi inevitabili da affrontare per raccogliere e custodire quanto di più prezioso le è stato offerto e decidere di lasciare andare ciò che invece è fonte continua di tristezza. Spesso tra i motivi di questa tristezza vi sono le radicate convinzioni ereditate, i pensieri giudicanti e i pregiudizi riguardanti la vita che abbiamo costruito e su cui abbiamo illusoriamente fondato le nostre certezze e sicurezze. Colga l’occasione di questo momento difficile per rivedere il ruolo che hanno nella sua vita oggi quelle convinzioni, se e in che modo influiscono tuttora, per iniziare a costruirne delle nuove, più congrue magari alle sue esigenze e desideri. Così facendo potrà ampliare lo spettro delle possibilità ancora da giocare per il suo benessere e ricominciare a guardare alla vita futura con fiduciosa speranza e serena curiosità.
Le domande possono essere inviate a : info@perlafamiglia-orzinuovi.it
Dott. Ettore Botti
Specialista equipe psicopedagogica del Centro per la Famiglia