“Sempre meglio che ci sia una piccola goccia in un oceano piuttosto che non ci sia proprio”, così diceva Gino Strada, fondatore di Emergency, un’organizzazione italiana indipendente e senza scopo di lucro, fondata nel 1994, per offrire cure medico-chirurgiche gratuite e di elevata qualità alle vittime delle guerre, delle mine anti-uomo e della povertà.

Emergency promuove una cultura di pace, solidarietà e rispetto dei diritti umani.

L’Istituto “Grazio Cossali” di Orzinuovi ha ospitato, nelle giornate del 28 e 29 marzo, Annamaria Lanzoni e Lorenzo Flego, volontari dell’associazione, per sensibilizzare i ragazzi delle classi quinte sulle attività svolte da Emergency.

In accordo con quanto scritto nella “Dichiarazione Universale dei Diritti Umani”, Emergency ripudia la guerra in ogni sua forma: ha infatti aperto per la prima volta nel 2001 la campagna “Uno straccio di pace” contro la guerra in Afghanistan, riproposta poi, a marzo 2022, per la guerra in Ucraina. Secondo l’organizzazione, la guerra non è mai una soluzione, ma è il problema dal quale ne scaturiscono altri; per contrastare i danni causati dai conflitti, Emergency si impegna nella costruzione di strutture ospedaliere di alta qualità, per garantire cure gratuite a tutti coloro che ne hanno bisogno, senza alcun tipo di discriminazione.

I diversi ospedali costruiti da Emergency rispettano i tre principi fondanti dell’associazione: uguaglianza, qualità e responsabilità sociale. Per questo motivo il personale presta servizio indistintamente a chiunque ne abbia bisogno, garantendo costantemente le migliori cure possibili. Per Gino Strada, essere operati in un ospedale a Roma piuttosto che in Iraq non doveva mostrare alcuna differenza, tanto che alcuni ospedali sono considerati reparti di eccellenza a livello internazionale. In queste strutture, oltre ad ottime cure, vengono assicurati tre pasti caldi al giorno, non solo per i pazienti, ma anche per coloro che li accompagnano, che, in alternativa, soffrirebbero la fame.

Prima di costruire una struttura, Emergency indaga sui bisogni principali del luogo in cui vuole agire, accordandosi con gli organi governativi, per scegliere il tipo di ospedale che meglio si adatti alle necessità della popolazione locale. L’associazione ha costruito strutture ospedaliere di diverso tipo in Iraq, Afghanistan, Yemen, Eritrea, Sudan, Sierra Leone e Uganda, tra cui centri chirurgici, pediatrici, di maternità, cardiochirurgici, di riabilitazione, reintegrazione sociale e di sostegno psicologico, oltre a 46 centri di pronto soccorso.

Per far fronte alle amputazioni causate dalle mine anti-uomo Emergency, dopo l’acquisto iniziale delle protesi, si è attrezzata, al fine di contenere i costi, avviando una propria produzione. In questa attività la fondazione ha deciso di impiegare ex pazienti, dando loro una formazione professionale adeguata e un lavoro economicamente valido. Oltre a ciò ha promosso un percorso formativo per le persone locali in qualità di personale sanitario, al fine di rendere sempre più autonomi i reparti ospedalieri.

Emergency si è sempre impegnata nella costruzione di strutture non solo funzionali, ma anche esteticamente appaganti e con il minimo impatto ambientale.

Secondo l’organizzazione è fondamentale creare strutture con ampi giardini, in cui i bambini possano giocare e, soprattutto, “straordinariamente belle”, per far fuggire metaforicamente i pazienti dallo “straordinariamente brutto” che li circonda. A tal proposito, il famoso architetto Renzo Piano ha regalato alla fondazione il progetto del centro di chirurgia pediatrica in Uganda.

L’associazione non opera solo nei Paesi precedentemente citati, ma ha anche aiutato le province di Bergamo e Brescia a fronteggiare la pandemia da Covid-19 a marzo 2020 e oggi presta aiuto ai rifugiati della guerra in Ucraina con un Politruck, una struttura mobile per il primo soccorso, collocata in Moldavia.

Emergency ha stimato che un anno di gestione di tutte le sue strutture ospedaliere è meno costoso di un giorno di guerra; da ciò è deducibile che i conflitti, oltre ad essere umanamente riprovevoli, sono economicamente insostenibili.

Essendo Emergency una fondazione no profit, sorge spontanea la domanda: “Come si finanziano tutti questi progetti?”. Gran parte dei fondi proviene da donazioni libere ed individuali, dal coinvolgimento dei Paesi dove si costruiscono gli ospedali e dalla partecipazione a bandi internazionali ed europei; l’associazione organizza però anche eventi e vendite di prodotti per far funzionare le diverse strutture.

In Italia, è possibile, inoltre, devolvere all’associazione il cinque per mille.

L’idea del fondatore Gino Strada, oggi portata avanti dal personale dell’associazione e dalla moglie, è quella di ricucire, per quanto possibile, le ferite causate dalla guerra, offrendo cure mediche e una prospettiva futura a tutti gli uomini devastati dall’ orrore dei conflitti.

                                 Chiara, Pietro, Francesca, Gaia  della classe 5°A Liceo Scienze Umane