Venerdì 24 giugno è giunto al termine il Corso di prima alfabetizzazione per profughi ucraini, iniziato il 2 maggio.
li Corso, promosso dall’Ufficio Servizi Sociali del Comune, è stato organizzato dal Centro Diurno presieduto da Lorenzo Moretti in collaborazione con la Caritas presieduta da Guido Marni.
11 lunedl e il venerdì, dalle ore 9.30 alle ore 11.00, i profughi venivano accolti negli spazi del Centro Diurno con grande disponibilità e affetto da tutti i volontari e seguiti poi dalle insegnanti Silvana Baronchelli, Luciana Marchiani e Luisa Chiappani apprendevano le basi della lingua italiana utilizzando gli strumenti audiovisivi per la traduzione simultanea, coadiuvati da Bruno Ghirardi, sempre presente e disponibile.
Le insegnanti, oltre a stabilire una relazione empatica con i frequentanti, quasi esclusivamente giovani donne e mamme, hanno trattato argomenti che fossero di immediata utilità: compilazione di documenti, ambiente casa, acquisti, dal medico e il corpo umano, lavoro, famiglia …
Nel corso di questi due mesi, nonostante la difficoltà della comprensione linguistica, tutti quanti noi che abbiamo avuto un contatto diretto con i profughi abbiamo toccato con mano la crudeltà e insensatezza di questa guerra che, come tutte le guerre, costringe le persone a staccarsi dai loro affetti, dal lavoro e dalla loro terra; abbiamo apprezzato la loro disponibilità ad accettare, pur essendo laureati o diplomati, umili ma dignitosi lavori (lavapiatti nei ristoranti, aiuto cuoco, pulizie domestiche) pur di non essere troppo di peso alla comunità.
Noi tutti, insegnanti e volontari del Centro, speriamo di aver contribuito in questo breve periodo a dare un po’ di serenità a queste giovani persone.
Venerdì 24 giugno con un po’ di nostalgia nel cuore, davanti ad un aperitivo offerto dal Centro e dai profughi frequentanti, ci siamo salutati con il proposito di renderci disponibili a rivalutare a settembre la possibilità di riprendere il corso, in considerazione della effettiva presenza di partecipantif.
Un grazie di cuore a tutti perché anche questa esperienza ha contribuito a renderci migliori.