Presa di posizione forte quella che è andata in scena nell’ultimo Consiglio Comunale di mercoledì 21 dicembre e che ha segnato uno strappo marcato nella politica cittadina a chiusura del 2022. In occasione del confronto relativo al Piano di Governo e del Territorio, infatti, PD, Italia Viva e Comitato Civico per Montichiari hanno deciso di non partecipare alla discussione del documento.Le consigliere Beatrice Morandi, Pieranna Civera e Roberta Chiari hanno addirittura lasciato le loro postazioni, accomodandosi tra il pubblico, mentre Ilaria Mancini di Acm è rimasta ferma al suo posto ma si è astenuta dal confronto. Un gesto simbolico molto forte quello della Minoranza che sottolinea una frattura fra gli opposti schieramenti politici e chiaro dissenso per l’approvazione di un piano ritenuto non adeguatamente approfondito. «I gruppi di Minoranza – ha sottolineato Morandi –  hanno deciso non solo di non votare il PGT ma addirittura di non prendere proprio parte alla sua discussione non tanto per una questione di merito ma per una questione di metodo. Il PGT, infatti, non è stato a nostro giudizio adeguatamente approfondito all’interno delle Commissioni Consiliari e le modalità di confronto sono state del tutto inadeguate rispetto alla complessità del provvedimento, ridotto ad una generica presentazione senza che sia stata data ai singoli consiglieri la concreta possibilità di intervenire per fare valutazioni o proporre modifiche. Niente da dire sulla piena disponibilità e professionalità dei tecnici ma è l’input politico partecipativo che è mancato. Il materiale del Pgt, composto da ben 1688 pagine, è entrato nella disponibilità dei consiglieri solo venerdì 16 dicembre e a lavori delle commissioni concluse. Il ruolo dei consiglieri è stato svilito. L’informativa al pubblico, poi, secondo noi, non c’è proprio stata, se non in forma minima e ridotta,come non vi è stato nessun incontro con la cittadinanza in cui il singolo cittadino comune potesseprendere la parola per fare domande e confrontarsi sul contenuto. La legge 12/2005 sul Pgt parla chiaro in materia di trasparenza e di partecipazione, aspetti che in questi 3 anni e mezzo sono stati platealmente ignorati. Io resto profondamente convinta, invece, che il cittadino comune vada coinvolto perché fortemente interessato a come l’Amministrazione Comunale stia progettando il suo futuro e quello dei suoi figli, visto che chi amministra sta gestendo un patrimonio che è proprietà di un’intera Comunità. Saremmo stati tentati di bocciare l’intero piano ma ci auguriamo che ci possano essere nuove possibilità di confronto all’interno delle commissioni competenti». Il Sindaco Marco Togni, di contro, ha definito «scandaloso» il comportamento della Minoranza. «Nelle due commissioni fissate preventivamente per il confronto – ha replicato – nonostante le domande siano state sollecitate, nessuno ne ha poste né in merito alle tempistiche di consegna né per un eventuale spostamento della discussione. Penso quindi che non si partecipi alla discussione semplicemente perché non si ha nulla da dire. Sarebbe sbagliato inoltre andare ad illustrare alla cittadinanza un provvedimento solo abbozzato che non è quello definitivo. I passaggi sono determinati dalla legge che prevede oggi l’adozione, successivamente il periodo dell’osservazione, durante il quale tutti, cittadini e consiglieri, potranno – come mi auguro – dire la loro ma il Pgt resta un documento politico con un’impronta determinata dall’Amministrazione Comunale. I procedimenti sono ben chiari e avremo modo di spiegarli ai cittadini con incontri pubblici. Il tuttosarà a breve consultabile comunque anche online in modo molto intuitivo»

Marzia Borzi