Carlo Lipari, giovane pasticcere, da tre anni residente a Montichiari, è il vincitore assoluto di Vegâteau 2025, la gara nazionale di pasticceria vegetale tenutasi il 4 maggio scorso a Bergamo e si è visto aggiudicare anche la nomination di “Pasticceria Internazionale”, una delle riviste più autorevoli del settore dolciario. Una bella soddisfazione anche per la Pasticceria Boifava dove Lipari lavora da oltre due anni e dove ha ideato e realizzato “Mirea”, la dolce creazione artistica – definirla torta sarebbe riduttivo – al 100 per 100 vegana che ha convinto la giuria dell’importante premio dolciario e sbaragliato tutti gli altri concorrenti. Nato a Gambara nel 1997, Lipari eredita la passione della cucina dai genitori che lavorano da sempre nella ristorazione e fin da bambino ama “mettere le mani in pasta” ma, crescendo, il suo grande amore diventa la pasticceria e, conclusi gli studi superiori a Bagnolo Mella, decide di seguire proprio quel percorso specifico. Dopo una prima esperienza a Pralboino a fianco di uno degli alunni di Iginio Massari, si trasferisce a Montichiari, cittadina in cui si sente subito a suo agio, e trova impiego alla Pasticceria Boifava che gli offre l’opportunità di migliorare sempre più le sue competenze ma soprattutto di sperimentare vie nuove.

«Da tempo è aumentata sempre più la richiesta di pasticceria vegana – racconta – Avevo parecchie ricette nel mio archivio e la torta “Mirea”, il cui nome deriva dal latino “mirari” che significa “stupirsi”, era appunto una di queste proposte. L’avevo creata assolutamente senza nessun prodotto di origine animale e, dunque, senza uova, burro, latte, panna né gelatina ma con una ricetta molto semplice: un cake morbido all’acqua e cacao e un cuore di gelée di lamponi e mousse al cioccolato fondente. Non mi aspettavo la vittoria visto che in gara c’erano creazioni molto più elaborate e complesse. Il mondo vegano, però, non è facile da far apprezzare ai non vegani e forse la freschezza semplice del gusto cioccolato e lampone ha conquistato un po’ tutti». E la semplicità ha pagato anche nei confronti dei clienti che non hanno lesinato i complimenti a Lipari e sembrano apprezzare molto la creazione vincitrice che richiede, in realtà, molta tecnica e abilità. Qualità che non mancano al giovane pasticcere che sogna un giorno di poter aprirsi un’attività tutta sua e di far nuove esperienze con le sue creazioni anche a livello internazionale.

Marzia Borzi