In un’epoca dominata da schermi luminosi e interazioni digitali, il teatro rappresenta un raro e
prezioso spazio di esperienza diretta, di emozione condivisa, di scoperta collettiva. Avvicinare i
ragazzi a quest’arte antica significa offrire loro una chiave per comprendere meglio sé stessi e gli
altri, per mettersi nei panni di personaggi diversi, per guardare il mondo con occhi nuovi. Il teatro
non è solo spettacolo: è formazione, immaginazione, empatia. Per questo motivo, portare i più
giovani a teatro – o, ancor meglio, portare il teatro a scuola – è un investimento culturale e umano
dal valore incalcolabile.
Proprio in quest’ottica, per il secondo anno consecutivo, l’Istituto Comprensivo 1 di Montichiari,
per iniziativa della sottoscritta, ha scelto di proporre nei primi giorni di aprile lo spettacolo teatrale
“Ulisse, dove sei?” presso il plesso Alberti, all’interno dell’auditorium scolastico, in collaborazione
con l’associazione bresciana Teatro Telaio. Un’iniziativa importante, che ha coinvolto le classi
prime della secondaria di primo grado e, quest’anno, anche le classi quinte della scuola primaria,
creando così un significativo progetto di continuità tra i due ordini scolastici. Lo spettacolo è stato messo in scena su un vero e proprio palcoscenico allestito all’interno della
scuola, trasformando per un giorno gli spazi quotidiani in un luogo magico, dove le storie prendono
vita. Sotto la regia di Angelo Facchetti, con gli attori Alessandro Calabrese, Francesca Cecala e
Antonio Panice, accompagnati dalle musiche originali di Alberto Forino, “Ulisse, dove sei?” ha
saputo coinvolgere profondamente i giovani spettatori, rompendo la “quinta parete” e interagendo
direttamente con loro, in un dialogo continuo tra scena e platea. Il cuore dello spettacolo è l’eroe omerico Ulisse, figura affascinante e sempre attuale. Ma chi è
davvero Ulisse, e perché le sue avventure continuano ad affascinare adulti e bambini? Ulisse è un
eroe multiforme, che cambia volto, ruolo, identità. È curioso e, proprio per questo, anche astuto: ha
imparato che la curiosità può portare alla rovina, ma non riesce a farne a meno. È un attore, un
trasformista, che sa raccontare storie incredibili, tanto da incantare chiunque lo ascolti – donne, dee,
nemici. Vuole tornare a casa, ma ogni volta qualcosa – una nuova avventura, un imprevisto, un
racconto – lo distrae, lo fa deviare, lo obbliga a ripensare la rotta. Questo Ulisse non è soltanto un personaggio del mito: è un simbolo di ogni essere umano, e
soprattutto di ogni giovane in cerca della propria strada. Ed è proprio in questa metafora che lo
spettacolo ha trovato il suo punto di forza: parlando ai ragazzi con il linguaggio
dell’immaginazione, ha saputo coinvolgerli, emozionarli e farli riflettere.
Il successo dell’iniziativa – testimoniato dal forte apprezzamento e dalla partecipazione attiva degli
alunni – conferma quanto il teatro possa essere uno strumento potente di crescita e apprendimento.
“Ulisse, dove sei?” ha offerto non solo un momento di intrattenimento di qualità, ma anche
un’occasione preziosa per riscoprire il valore delle storie, del viaggio, della ricerca. Proprio come
Ulisse, anche i nostri ragazzi, grazie a esperienze come questa, imparano a navigare nel vasto mare
della conoscenza e della vita. Ed è nell’ottica di tale convinzione che continua il viaggio dell’IC1
che sta preparando, per la conclusione dell’anno scolastico in corso, ulteriori e avvincenti
“sorprese” teatrali.
A cura della Prof.ssa Alessia Ricceri