Un’occasione speciale quella che ha visto riunirsi diversi rappresentanti dell’Arma dei Carabinieri e dell’Amministrazione Comunale per portare gli auguri al Maresciallo Maggiore Gerardo Sanchini che, domenica 18 maggio, ha raggiunto il traguardo dei 100 anni. Per festeggiare quello che è stato uno dei primi Comandanti della stazione dei Carabinieri di Montichiari erano presenti i Comandanti Marco Restante, Teo Lamanuzzi e Alfonso Gentile, attuale Maresciallo del Comando locale; il Sindaco Marco Togni, gli assessori Guido Lanfranchi, Davide Tiraboschi e Martina Varone e i componenti dell’Associazione Nazionale Carabinieri Montichiari Pietro Marmaglio e Ennio Ziletti. Di origini toscane, Sanchini è nato a Cortona il 18 maggio 1925, e dopo alcune assegnazioni come Brigadiere in Lombardia, tra le quali Casalmaggiore e Asola, è arrivato a Montichiari alla fine degli anni Cinquanta ed è stato il primo Comandante a vivere in pianta stabile nella stazione dei Carabinieri che, a quei tempi, sorgeva in Corso Martiri della Libertà. Il centenario, vedovo dal 2014, ha raccontato ai convenuti il grande amore per la moglie, Giuseppina Mazza, figlia primogenita del Sindaco, la cui bellezza lo colpi come un vero e proprio colpo di fulmine mentre gli sfrecciava davanti in bicicletta, il lungo e delicato corteggiamento, la costruzione della famiglia con il matrimonio nel 1961 e l’arrivo dei figli Francesca, nel 1962, e Paolo, nel 1967, e la decisione di non volersi mai trasferire da Montichiari. Sanchini passa oggi le sue giornate in tranquillità, accudito affettuosamente dal figlio Paolo, che ha momentaneamente accantonato il lavoro di docente universitario in Matematica per accudirlo, confessa di bere un bicchiere di vino bianco a pranzo e di cenare solo con piccolo pezzetto di tiramisù a cena. «La mente funziona – ha dichiarato il festeggiato – il resto, lasciamo stare. Non mi lamento, però. Essere arrivato a cento anni lo vedo quasi assurdo, quasi come un sogno straordinario e, invece, non sono lontani. Questa è la vera fregatura della vita». L’Associazione dei Carabinieri ha omaggiato il proprio rappresentante con un cesto di fiori ed un attestato di benemerenza dove si sottolinea la testimonianza di un’intensa e ricca esperienza umana, realizzata investendo le proprie migliori energie a favore della collettività.

Marzia Borzi