Hanno una maglietta rossa e un giubbotto arancio. Non sono (falsi) agenti del gas, e nemmeno della corrente elettrica e nemmeno delle tasse. Non vogliono neanche parlare di Dio e/o convertirvi, né vendervi l’ultima versione del Folletto, quella che prendi oggi e paghi le rate per i prossimi sette anni. Oltre tutto, sul succitato giubbotto arancione hanno, bene in evidenza, lo stemma dell’Ersaf, acronimo che sta per Ente regionale per i servizi all’agricoltura. Quindi, se li vedete armeggiare intorno a casa vostra, guardando con un interesse sospetto i vostri giardini, non spaventatevi, né chiamate la polizia locale. Stanno solo facendo il loro lavoro.

Nella fattispecie, stanno monitorando (anche) le case e i giardini di Montichiari, ma anche i parchi pubblici, per verificare la presenza di un malefico insetto, che per gli uomini è assolutamente innocuo, ma non per le piante, almeno per alcune di loro. L’insettino si chiama Anoplophora Chinensis, meglio conosciuto come tarlo asiatico: è un cerambicide che può portare le piante alla morte.

Ci eravamo già occupati, anni fa, di questo insetto e dei controlli che avevano interessato anche il territorio di Montichiari. Si pensava che il problema fosse risolto, è forse lo è. Ma è proprio per averne la conferma che è necessario questo monitoraggio da parte del personale specializzato di Regione Lombardia. Il «controllo» è veloce: muniti di apposito tesserino, oltre che della succitata «divisa» rossa e arancio, i tecnici eseguiranno controlli e sopralluoghi ad hoc, monitorando tutti gli alberi sensibili.

Quindi può darsi che il vostro giardino sia escluso dal controllo, perché non avete alberi a rischio. Se invece, muniti dell’apposita attrezzatura, i tecnici suonassero al vostro campanello, fateli pure entrare: pochi minuti ed è fatta. Per segnalazioni (e/o chiarimenti: http://www.ersaf.lombardia.it/).

In attesa degli esperti, ecco un paio di informazioni sul tarlo. Gli adulti appena sfarfallati si nutrono della corteccia dei nuovi rametti apicali. Raggiunta la maturità si accoppiano e la femmina depone le uova effettuando delle incisioni alla base del tronco o sulle radici affioranti. Alla schiusa delle uova le larve scavano delle gallerie di alimentazione all’interno del tronco e delle radici affioranti, provocando delle fuoriuscite di segatura dalle incisioni effettuate dalle femmine. Completata la metamorfosi gli adulti fuoriescono dal tronco provocando dei fori di uscita perfettamente circolari di diametro di 15 mm in vicinanza dei punti di ovideposizione. Molte le «nostre» Le piante principalmente infestate dal tarlo: si va dagli aceri al nocciolo, passando per Platani, Lauroceraso, Carpini, Ontani e Betulle.

Per uccidere la bestiaccia, meglio abbattere la pianta infestata e distruggere (meglio bruciare) il legno. Oppure si possono iniettare veleni nei fori prodotti dall’insetto.  

MT Marchioni