Nel panorama sportivo c’è un personaggio che merita davvero di essere conosciuto più da vicino. Si tratta di Tiberio Mondolo, manerbiese doc, che ha saputo trasformare la sua passione per il calcio e, in particolar modo, per allenare e costruire un gruppo uno “strumento vincente” nel senso più bello della parola. Un carattere vincente che è stato trasferito pure sul campo, visto che, tanto per gradire, dalla stagione ‘90/91, quella del suo esordio alla guida della Juniores della Virtus Manerbio (e non poteva essere che biancoverde la sua partenza), ad oggi (alla guida la Pavonese Cigolese) mister Mondolo si è concesso il lusso di vincere la bellezza di undici campionati, affiancando in una bacheca di assoluto prestigio gli otto successi conquistati in Seconda Categoria, i due in terza Categoria e il trionfo ottenuto con la Juniores regionale. Un palmares che parla da solo e che pone il tecnico di Manerbio nell’Olimpo dei più “titulati” del calcio provinciale (e non solo verrebbe da dire, per lui che in questa esclusiva classifica è riuscito a superare anche il “mitico” Franco Pasquetti), ma che non costituisce il punto di riferimento e l’elemento trainante di questi trentatré anni vissuti con grande intensità nel calcio: “Per me – è la sintesi ricca di entusiasmo di Tiberio Mondolo – è empatia. Certo, c’è l’aspetto sportivo-agonistico, ma personalmente mi sento molto vicino alla persona ed è proprio questo che in tutti questi anni mi ha regalato tanti e bellissimi ricordi, forti emozioni che mi accompagnano e rappresentano un punto di riferimento costante per me. Essere allenatore, in effetti, non è solo insegnare un modulo o il modo migliore di stare in campo. Si tratta piuttosto di gestire delle persone, creare un gruppo e, in questo senso, il primo aspetto è conoscere l’uomo prima e più ancora del calciatore. Guardando agli anni trascorsi, per me, è sempre un’emozione molto forte e mi riempie d’orgoglio il fatto di aver visto crescere tanti ragazzi che adesso, magari, sono professionisti affermati o che sono riusciti a fare qualcosa di importante pure fuori dal campo. Insieme abbiamo costruito un legame che riesce ad andare al di là dello scorrere del tempo e che poggia su una base preziosa come i valori umani”. Il calcio, in effetti, offre sentimenti unici nel suo genere, ma è questo modo di interpretarlo che lo rende speciale e sta permettendo a Tiberio Mondolo di portare avanti un cammino nel quale rimangono, indelebili, le impronte dell’affetto costruito in questi oltre trent’anni: “Il calcio – è la filosofia del mister manerbiese – regala emozioni incredibili, ma personalmente ho puntato sempre più sull’uomo, che sull’atleta. È questa la “ricetta” migliore, bisogna entrargli nella testa e soprattutto nel cuore”. Ed è proprio questo lo spirito che in tutti questi anni ha reso Tiberio Mondolo un allenatore vincente in tutte le sue esperienze, ma anche e soprattutto un tecnico in grado di vincere la partita della vita!                                                                       

Luca Marinoni