Lo scorso 2 Giugno la comunità di Manerbio non ha celebrato soltanto la nascita della Repubblica Italiana, ma ha salutato un nuovo cavaliere fresco di nomina nella persona di un suo stimato concittadino. Infatti, in occasione della solenne ricorrenza, presso i suggestivi locali della Loggia di Brescia, Raffaele Martinelli è stato insignito dal Prefetto Andrea Polichetti dell’onorificenza di Cavaliere al Merito della Repubblica Italiana.

Raffaele, un riconoscimento inaspettato e altrettanto capace di emozionare!

Esattamente! Basti pensare che quando ho ricevuto la lettera dal Prefetto che mi comunicava l’avvenuta nomina da parte del Presidente della Repubblica ho aspettato un’intera giornata prima di dirlo a mia moglie!

Tu ami definirti “in quiescenza”, ma non “in pensione”: una scelta curiosa. Da dove nasce?

Dal desiderio di continuare ad essere operativo e attivo nonostante abbia ormai concluso la mia esperienza in IVECO, come dirigente, dopo quasi quarantadue anni di onorato servizio. Sono grato di essere ancora in forze per poter continuare il mio impegno a Manerbio, dove risiedo da ormai cinque decenni, e per la comunità alla quale sento di appartenere.

Come ha preso avvio l’iter per il conferimento di questa importante onorificenza?

Alcuni amici e collaboratori, impegnati con me nel sociale, hanno voluto sottoporre alla Presidenza della Repubblica la mia candidatura, che è stata così attentamente vagliata e, infine, accettata. Si tratta, invero, di un iter molto ben definito, che io stesso ho seguito in passato proponendo altri candidati a mio avviso meritevoli.

In questi anni diciamo che non sei rimasto con le mani in mano: puoi farci un breve riepilogo dei tuoi interessi vissuti appieno nel corso di questi anni?

Ancora giovane sono divenuto presidente della nostra Biblioteca, per poi continuare servendo come Assessore del Comune di Manerbio, come convinto aderente del Movimento Cristiano Lavoratori e dell’UCID, l’Unione Cristiana Imprenditori Dirigenti. Sono stato uno tra i fieri fondatori del fondo COMETA, ancora oggi riferimento per centinaia di migliaia di lavoratori in Italia, e sono ancora attivo come Console del Consolato Provinciale dei Maestri del Lavoro d’Italia di Brescia.

Insomma, una carriera invidiabile! E ora?

Sono convinto nel continuare nel solco tracciato sin ad ora, proseguendo nell’impegno in favore della mia comunità e dell’intero “popolo” bresciano, senza mai dimenticare i valori che hanno sempre illuminato la mia strada, sia nel mondo del lavoro, che nella politica, così come nell’impegno nel mondo del volontariato.

Leonardo Binda